[VIDEO] Commemorazione sisma di Val di Noto: più di ventimila persone coinvolte nelle esercitazioni di evacuazione scuole svoltesi ieri in tutta la Sicilia

Si tratta del primo evento di una lunga serie di iniziative dedicate alla mitigazione del rischio sismico. Lo staff del Dirigente Generale Salvo Cocina, è già al lavoro per definire i prossimi appuntamenti

12/01/2023 08:47:22


[VIDEO] Commemorazione sisma di Val di Noto: più di ventimila persone coinvolte nelle esercitazioni di evacuazione scuole svoltesi  ieri in tutta la Sicilia

PALERMO – Più di ventimila persone coinvolte: insegnanti, alunni, personale amministrativo, oltre a funzionari di protezione civile e volontari. Tutti impegnati nelle prove di evacuazione dei rispettivi edifici di studio e lavoro, sulla base della simulazione di un ipotetico terremoto appena avvertito. Questi sono i dati di partecipazione di una giornata, quella di mercoledì 11 gennaio, di esercitazioni legata alla commemorazione di un terremoto devastante, avvenuto nel 1693 nel Val di Noto, in Sicilia. Le esercitazioni, volute dal dirigente generale del DRPC Sicilia, Salvo Cocina, sono state messe in atto in concomitanza con un convegno svoltosi presso la Facoltà di Ingegneria di Catania. Da una parte il dibattito scientifico, dove si è parlato anche di prevenzione, dall’altra una prova corale su di un campione interessante perché eterogeneo, per l’età dei soggetti chiamati a reagire all’evento, ma anche per la dislocazione degli stessi istituti scolastici: dalla grossa realtà cittadina alla piccola scuola di periferia. Nel caso di Siracusa, la stessa prova è stata effettuata in un altro edificio in cui la cultura è protagonista: il Museo archeologico regionale “Paolo Orsi”.
Si tratta del primo appuntamento di una lunga serie di eventi, tra prevenzione e formazione, che si svolgeranno nel corso di quest’anno. Lo staff del Direttore Generale Cocina è già al lavoro per la relativa programmazione. Del resto il rischio sismico in Sicilia “costituisce uno dei più importanti rischi dell’isola in quanto caratterizza l’intero territorio regionale e implica un forte impatto in termini di perdita di vita umane e di ingenti danni economici. La mitigazione del rischio sismico costituisce, pertanto, attività fondamentale del sistema di protezione civile e, in particolare, delle componenti del sistema locale e regionale”, si legge, tra le altre cose, in una nota inviata dall’Ingegnere Cocina a tutti i responsabili degli enti siciliani.
Oggi ogni attività si è svolta nel lontano ricordo di un terremoto avvenuto trecentotrenta anni fa, ma la storia della Sicilia è ricca di eventi simili, come si legge ancora nella nota del direttore Cocina: “Inoltre, è doveroso ricordare che nel mese di gennaio del 1968 ebbe inizio in Sicilia occidentale
un lungo periodo sismico che terminò nel mese di febbraio del 1969, caratterizzato da numerose scosse, le più forti delle quali si verificarono tra il 14 ed il 25 gennaio 1968.
Il 14 gennaio furono avvertite le prime scosse: tremò tutta la Sicilia occidentale, non si registrarono crolli ma la gente fu presa dal panico e decise, fortunatamente, di dormire all’aperto, avvolta in coperte o in macchina, sulle piazze dei paesi o in aperta campagna. In piena notte, il 15 gennaio alle ore 3 infatti, si verificò una scossa violentissima di Magnitudo: 6.1 (Maw) e Intensità epicentrale: X grado (MCS) che colpì la Valle del Belice, provocando 296 vittime e moltissimi feriti. Subirono danni gravissimi Gibellina, Salaparuta, S. Ninfa, Montevago, Partanna, Poggioreale e Santa Margherita Belice, compresi nei territori delle province di Trapani e Agrigento che, all’epoca del terremoto, non erano classificati sismici. Il 90% del patrimonio edilizio rurale subì danni irreparabili, con gravi ripercussioni sull’economia quasi esclusivamente agricola dell’area. Sulla gravità del danno pesarono le caratteristiche costruttive e la vetustà degli edifici, realizzati in pietra squadrata con insufficiente malta cementizia, assenza di collegamenti tra le parti strutturali e fondazioni inadeguate”.
A Messina è stata appena archiviata un’esercitazione nazionale in memoria del terremoto del 1908. Nella città dello Stretto oggi si sono svolte attività di evacuazione presso l’Istituto Comprensivo “Elio Vittorini”, mentre in provincia operazioni simili sono state effettuate a Patti, Liceo Statale “Vittorio Emanuele III”, a Giardini Naxos, Istituto Comprensivo “Luigi Capuana”, Scuola Media E. Fermi di San Filippo del Mela, e persino nella scuola di Merì. A Catania la scuola interessata è stata l’Istituto Tecnico Industriale Statale “Archimede”, mentre ad Acireale l’ Istituto Comprensivo, plesso principale “Giovanni XXIII”, il I Circolo plesso “Raciti”e la Scuola media “Paolo Vasta”, plesso principale. In provincia: a Caltagirone, l’Istituto comprensivo “Montessori”, a Scordia l’Istituto comprensivo “Salvo Basso”, a Paternò l’Istituto tecnico economico “Gioacchino Russo", mentre a Viagrande l’Istituto interessato è stato l’Omnicomprensivo “Giovanni Verga”. In provincia di Siracusa, a Noto si è svolta l’evacuazione di una scuola, mentre in città l’esodo ha interessato il personale e i visitatori del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi”.
In provincia di Ragusa, la cittadina che ha partecipato è Modica, con ben quattro istituti, dai più piccoli, ordinatissimi e attenti alle indicazione delle maestre, ai più grandicelli.
Nella provincia di Agrigento, a Sciacca, la prova è stata svolta presso l’Istituto Commerciale Statale “Mariano Rossi”, altre attività attuate anche ad Agrigento e Palma di Montechiaro.
In provincia di Caltanissetta hanno partecipato alla simulazione docenti e alunni dell’Istituto Tecnico Industriale “Sebastiano Mottura”, mentre ad Enna gli omologhi della Scuola Secondaria di I grado, plesso “Garibaldi” e a Piazza Armerina la scuola elementare del Plesso Fontanazza.
Ancora in provincia di di Trapani l’Istituto “Ciaccio Montalto”, che replicherà negli altri plessi di sua competenza anche domani e dopodomani. Per la Provincia di Palermo i volontari di Palazzo Adriano svolgeranno attività di formazione. Tutte le esercitazioni si sono potute svolgere grazie alla collaborazione di diverse Organizzazioni di volontariato che, coordinate dai funzionati del DRPC Sicilia, hanno messo a disposizione il loro bagaglio di formazione e specializzazione. Basti pensare alla presenza dei cinofili, per la gioia dei più piccoli, oppure agli speleologi con i loro spettacoli trasferimenti. Oltre alle prove dimostrative si cono svolti anche degli incontri formativi destinati agli studenti, a cura dei funzionari del DRPC, degli stessi volontari e del corpo docente.

Francesco Venuto/DRPC Sicilia